Castellaccio di Monreale
Il castello fu costruito sui ruderi di un’antica chiesa araba da Guglielmo II di Altavilla intorno al 1300. L’edificio originario era una chiesa a tre navate - delle quali restano solo le mura perimetrali – che fu donata ai monaci benedettini che vi abitarono a partire dalla metà del XII secolo. In onore dei monaci, l’antico nome dell’edificio è “Castello di S. Benedetto” e apparteneva al convento di Monreale,cche si trovava a valle.
Il castellaccio di Monreale ha un fascino particolare e, anche se oggi è conservato in uno stato non buono, è facilmente riconoscibile la sua imponente struttura a pianta parallelepipeda, oblunga e poco regolare, ritmata da sette torrioni prismatici. Questo evidenzia il carattere militare e difensivo della costruzione, sottolineato anche dalla posizione sulla rupe che domina le valli circostanti.
Il castello racchiude al suo interno tutte le strutture principali dei borghi dell’epoca medievale: un complesso monastico, una chiesa a tre navate e con tre absidi e un edificio principale di forma quadrangolare tipica delle fortezze normanne.
Il Castellaccio di Monreale ha giocato un ruolo importante nella storia siciliana: è stato il luogo di alloggiamento dei guerrieri di Re Martino I durante le battaglie contro i ribelli Baroni siciliani, sino a quando, abbandonato anche dai monaci benedettini che se ne occupavano, il complesso decadde rovinandosi progressivamente ed inesorabilmente. Fu anche danneggiato volontariamente dai baroni autonomisti ribelli alla corona d’Aragona affinché le forze reali non ne potessero fruire per difendersi dagli attacchi.
Oggi sono in corso dei lavori di ristrutturazione del Castellaccio di Monreale ed è gestito dal Club Alpino Siciliano (CAS) ed è usato come luogo di accoglienza per gli escursionisti della zona.